IL BUDDHISMO DEL TIBET
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Il bisogno della pratica religiosa nella nostra vita presente
Gli esseri senzienti, in generale, e il genere umano, in particolare, hanno fatto e continuano a fare sforzi per procurarsi felicità e benessere con metodi differenti in armonia con le proprie diverse capacità. Tuttavia, per un'infinità di cause negative,esterne e interne, sono continuamente tormentati da molte sofferenze come l'agitazione mentale e mali del genere. Gli uomini, in particolare, diversamente dagli altri esseri viventi, creano difficoltà a se stessi e agli altri per ragioni di differenze, quali possono essere quelle nazionali, razziali, politiche e ideologiche. Come risultato di queste differenze, gli uomini si suddividono in gruppi, si fanno guerre e così via. Il genere umano si impegna consciamente in molte tecniche che gli attirano addosso conseguenze indesiderabili, per esempio: motivi di paura, malattie psicosomatiche, fame e morte prematura - che è come ficcarsi un dito in un occhio.Mi è parso che nelle condizioni di un'epoca difficile come quella descritta di sopra sarebbe meraviglioso se anche solo alcuni per un breve periodo potessero avere un po' di pace interiore. Inoltre, molte persone intelligenti analizzano e cercano il significato del vuoto.
Il bisogno della pratica religiosa nella nostra vita presente
La ragione per cui dovremmo impegnarci nella pratica religiosa è che il progresso materiale, non importa quanto ce ne sia, non può da solo generare adeguato e duraturo piacere. Infatti, più progrediamo materialmente, più siamo costretti a vivere in costante paura e angoscia. Il progresso in nuovi campi della conoscenza ci ha portato sulla luna, che alcuni popoli antichi consideravano una sorgente di rifugio. Sebbene ci possano essere casi in cui le risorse della luna e degli altri pianeti potranno essere usate a vantaggio degli esseri umani, forse alla fine tali progessi ci procureranno nemici al di fuori di questo mondo. In ogni caso tali tecniche non porteranno mai agli esseri umani un'assoluta e perpetua felicità. Esse procurano solo un piacere esterno, fisico; perciò, anche se talvolta può sorgere per queste condizioni un lieve picere mentale, non può durare. D'altro canto, è universalmente noto che, quando si cerca la felicità nell'ambito esclusivo della mente, gli stenti fisici si possono facilmente tollerare. Ciò dipende dall'impegnarsi nella pratica di metodi religiosi e dalla trasformazione della mente. Inoltre, anche il sorgere del piacere in questa vita dipende dalla pratica religiosa. Il piacere e il dolore, grandi o piccoli che siano, non sorgono da soli fattori fattori superficiali ed esterni; devono avere le loro cause interne. Queste sono potenzialità o latenze di azioni virtuose e non virtuose presenti nella mente. Queste potenzialità sono assopite; si svegliano all'attività sotto l'urto di cause esterne e così si producono senzazioni di piacere o dolore. Se queste potenzialità sono assenti, per quanti possano essere i fattori esterni presenti, il piacere o il dolore non hanno modo di apparire o scomparire. Tali potenzialità sono stabilite da azioni compiute nel passato. Perciò, senza badare alla forma di sofferenza che l'effetto assume, ci deve essere all'origine una mente indisciplinata che ha compiuto una cattiva azione e 'accumulato' così un'azione siffatta. La potenzialità dell'azione si stabilisce e più tardi, sotto l'urto di certe cause, si patisce la sofferenza. Pertanto tutti i piaceri e dolori derivano in fondo dalla mente. Per questa ragione la mente non può essere disciplinata senza la pratica religiosa e per il fatto di non disciplinare la mente, le cattive azioni vengono 'accumulate'. Queste, a loro volta, stabiliscono potenzialità nella continuità mentale, in dipendenza dalle quali si producono i frutti della sofferenza.................. Corpo e mente hanno le loro cause dirette e, se vogliamo esemplificare la cosa con la nascita dall'utero, la causa diretta del corpo è il seme del padre e il sangue della madre. Anche la mente ha una causa diretta di tipo analogo a se stessa. L'inizio in questa vita della continuità della mente, che è di tipo analogo alla mente attuale, è la mente nel momento del suo 'concatenarsi' al centro della mescolanza del seme e del sangue dei genitori. Questa entità mentale non può avere una continuità anteriore, perché i fenomeni esterni non possono diventare la mente e la mente non può diventare i fenomeni esterni. Se esiste necessariamente una continuità di questa entità mentale, non può non essere una mente prima del suo 'concatenarsi' (alla nuova vita). Ciò pone l'esistenza di una vita anteriore. Siccome tale mente è una sola continuità, anche oggi si hanno casi di vite anteriori ricordate da alcuni adulti e bambini che hanno tutte le condizioni favorevoli a tale ricordo. In attendibili biografie del passato ci sono anche molti esempi di reminiscenza di vite anteriori. Sebbene la causa e l'effetto siano differenti, pure devono essere messi in rapporto mediante la somiglianza parziale. Per esempio, siccome un corpo ha tangibilità, forma e colore, anche la sua causa diretta deve avere queste qualità; e, siccome una mente non ha forma e così via, neanche la sua causa diretta può avere queste qualità. Analogamente semi di piante dal gusto dolce creano frutti dolci. Perciò il seme e il sangue dei genitori, che sono fisici, non possono essere posti come la causa diretta di una mente non fisica. Per questa e altre ragioni si deve concludere che esistono vite anteriori e posteriori. In ogni caso, giacchè esistono vite anteriori e posteriori, è estremamente chiaro che non c'è nulla all'infuori della pratica religiosa che possa essere d'aiuto nella continuità delle vite. Queste sono le ragioni per cui è necessaria la pratica religiosa.............. Fra corpo e mente quella che predomina è la mente, perchè il corpo e la parola sono sotto l'influsso della mente. Afflizioni come il desiderio non contaminano la natura della mente è pura, immacolata. Le afflizioni sono fattori sono fattori periferici di una mente e con la graduale trasformazione dei difetti di ogni tipo, come, per esempio, queste afflizioni, le macchie sia stato illuminato fin da principio..................provvisorie possono essere completamente eliminate. Questo stato di completa purificazione è la buddhità; perciò i buddhisti non asseriscono che c'è un Buddha che
TENZIN GYATSO -
Quattordicesimo Dalai Lama -
ISTITUTO SAMANTABHADRA
Associazione per lo studio e la pratica del Buddhismo Mahayana
Sotto la guida del Ven. Ghescé Sonam Jangchup
L'Istituto Samantabhadra nacque nel 1981 per volontà del Ven. Ghesce Jampel Senghe, grande Maestro tibetano già residente a Roma su invito del prof. Tucci, fondatore dell'I.S.M.E.O..
E' l'unico Istituto della Tradizione Buddhista Tibetana a Roma che, in linea con il pensiero di Sua Santità il XIV Dalai Lama, svolge regolari corsi di studio e di pratica. E' diretto dal Ven. Ghescé Sonam Jangchup, Maestro che, avendo raggiunto i titoli di studio più elevati nell'Università Monastica di Gaden Jantse, è perfettamente qualificato negli Insegnamenti dei Sutra e dei Tantra.
Programma settimanale 1988:
**Lunedì, ore 18,30: Corso di Astrologia Tibetana.
*Martedì, ore 18,30: Insegnamenti del Ven. Ghescé Sonam Jangchup su La Preziosa . Ghirlanda, uno dei testi basilari per lo studio e la comprensione della . natura vuota di esistenza inerente dei fenomeni. . . Traduzione diretta dal tibetano all'italiano.
Giovedì, ore 18,30: Insegnamenti del Ven. Ghescé Sonam Jangchup sui principali aspetti . del sentiero Buddhista.
Sabato, ore 18,00: Mahayoga. Corso introduttivo sulle pratiche meditative nel . Buddhismo Tibetano.
*Domenica, ore 18,00: Chiarire i dubbi. Domande e risposte sugli aspetti basilari del . Sentiero.
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Durante l'anno si svolgono anche corsi di approfondimento, cerimonie ed iniziazioni di cui è possibile avere notizia direttamente all'Istituto telefonando, o visitando la sezione di questo sito dedicata a questi eventi particolari che di volta in volta verrà aggiornata.*
I corsi sono tenuti da studenti del Centro.
Eventi speciali
Lunedì 6 Luglio alle ore 18.00 nella ricorrenza della nascita del Dalai Lama sarà celebrata una cerimonia particolare .
EDIZIONI SAMANTABHADRA
Presso L'istituto è possibile trovare testi pubblicati dal medesimo.
ALTRUISMO ED INTERDIPENDENZA
Il sentiero buddhista per realizzare il comportamento altruistico e la visione filosofica dell'interdipendenza dei fenomeni.
Ghescé Sonam Jangchup
Bibliografia consigliata
Il seguente elenco di testi, pubblicati in lingua italiana, può d'aiuto a tutti coloro che desiderano approfondire la dottrina buddhista, con particolare riferimento al "VAJRAYANA".
Letteratura introduttiva
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Tenzin Gyatso (XIV Dalai Lama), (DALAI LAMA)"Il Buddhismo in Tibet e la chiave per la via di mezzo";
Edizioni Ubaldini, Roma 1976.
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Tenzin Gyatso (XIV Dalai Lama)"L'apertura dell'occhio della saggezza"
Edizioni Ubaldini, Roma 1982.
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Tenzin Gyatso (XIV Dalai Lama)"Benevolenza, chiarezza e introspezione"
Edizioni Ubaldini, Roma 1985.
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Istituto Samantabhadra, Via di Generosa 24, 00148 Roma.
Telefono e fax nr. 06.6531777 .
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-"Chi recita parole sacre, ma non le mette in pratica e rimane con la mente distratta, diventa estraneo alla comunità spirituale. E' come un pastore che conta il bestiame degli altri"-.
DHAMMAPADA, 19
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